Le otturazioni in amalgama: tra realtà e leggenda

Le otturazioni in amalgama sono composte da mercurio (45-50% circa del contenuto totale), argento (22-32%), stagno (11-14%) e altri metalli.

La presenza del mercurio, sostanza tossica per l’organismo umano, ha portato ad attivare una serie di iniziative, da parte di organismi nazionali ed internazionali, per ridurne l’utilizzo in tutti i campi, anche in odontoiatria. L’OMS e l’Unione europea hanno consigliato di limitarne sempre di più l’utilizzo, sostituendolo con altri materiali da ricostruzione, in particolare su soggetti potenzialmente vulnerabili come bambini e donne in gravidanza. È stato programmato per il 2020 il divieto assoluto di utilizzo dell’amalgama d’argento.

 

LE OTTURAZIONI IN AMALGAMA SONO UN PROBLEMA PER CHI LE HA ANCORA?

La tossicità del mercurio non implica che le “vecchie” otturazioni in amalgama siano pericolose, perciò non è il caso di farsi prendere dal panico a causa della parola “mercurio”. Non c’è alcuna evidenza, infatti, che la quantità di mercurio rilasciata dall’amalgama nel corso degli anni (molto poca, inferiore alla concentrazione di mercurio nel pesce di mare che mangiamo tutti i giorni) sia correlata a eventuali problemi sistemici o acuti.

 

QUANDO SOSTITUIRE LE OTTURAZIONI IN AMALGAMA

Le otturazioni in amalgama vanno sostituite solo in caso di necessità: cioè quando per vari motivi non sigillano e perciò non assolvono più il loro compito. Stiamo parlando di otturazioni fratturate, con infiltrazioni cariose oppure in cui i margini di smalto circostanti si siano sfrangiati… Finché una di queste evenienze non si verifica non vi è l’indicazione per la loro sostituzione.

Talvolta la motivazione alla base della sostituzione è – comprensibilmente – di carattere estetico, per riappropriarsi di un sorriso totalmente bianco (le otturazioni in amalgama, infatti, causano evidenti alterazioni cromatiche dei denti). Anche in questo caso, dunque, la ragione non è di carattere sanitario.

Può capitare che chi ha un’otturazione in amalgama molto grande, che si estende fino ai margini gengivali, noti, attorno ad essa, una pigmentazione della mucosa e della gengiva: non dipende però dal mercurio, bensì dall’argento (altro componente dell’amalgama). Anche in questo caso, comunque, non ci sono rischi per la salute.

In certi casi, sostituire l’otturazione in amalgama con otturazione in materiale composito potrebbe addirittura essere controproducente: la modalità di realizzazione dell’otturazione in amalgama, non essendo un materiale adesivo come i compositi, prevedeva la creazione di sottosquadri che fornissero della ritenzione al materiale una volta indurito. La sostituzione con materiale sintetico comporterebbe la rimozione di ulteriore parte sana, poiché questa conformazione di cavità non si adatta alla tecnica adesiva necessaria per l’utilizzo dei materiali più recenti.

Se non è proprio necessario, dunque, è meglio evitare la sostituzione.

 

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