Parodontite: cos’è e quali rischi comporta

La parodontite, comunemente conosciuta anche col termine “piorrea” (da tempo abbandonato in ambito medico), è un’infiammazione degenerativa dei tessuti di supporto del dente: osso, gengiva, cemento e legamento parodontale. La malattia comporta una progressiva perdita dei tessuti di sostegno… e di conseguenza la perdita dei denti.

Le cause della comparsa della parodontite sono da attribuirsi, in primis, alla scarsa igiene del cavo orale. Il processo infiammatorio che accompagna la parodontite si manifesta con la gengivite; uno dei primi sintomi è il sanguinamento delle gengive. Di conseguenza una gengiva infiammata perde la sua consistenza duro-elastica e le sfumature rosate che la caratterizzano, lasciando spazio a rossori e gonfiori spesso dolorosi.

I disturbi parodontali sono legati all’azione di batteri. In condizioni di scarsa igiene orale questi batteri si accumulano in quantità eccessiva vicino alla gengiva, formando della placca e provocando infiammazioni e carie. La placca deve essere rimossa già entro 8 ore, altrimenti comincia a mineralizzarsi e si trasforma in tartaro, che può essere eliminato solo dal dentista o dall’igienista dentale attraverso un’approfondita seduta d’igiene orale professionale denominata “detartrasi”.

Una gengivite trascurata può portare a una retrazione del normale solco gengivale, che è il tessuto che si trova nel punto d’incontro tra corona e radice del dente ed è, di norma, profonda 2/3 mm. La placca batterica che si deposita nel solco, se non viene rimossa, provoca la distruzione di questa parete che per difendersi dai batteri si insedia più in basso. Il solco gengivale, quindi, si approfondisce realizzando una formazione patologica che prende il nome di tasca parodontale; il luogo dove si deposita la placca si arricchisce di germi che sopravvivono in assenza di ossigeno e provocano danni alle strutture di sostegno della radice del dente e spesso anche la sua caduta.

In relazione allo stadio in cui si trova, la parodontite può essere curata in vari modi:

una o più sedute di pulizia-igiene professionale ambulatoriale che permettono la rimozione sotto gengivale di placca e tartaro

– negli stadi più avanzati si dovrà ricorrere alla chirurgia. Poiché il tessuto perso (osso, gengiva e legamento) non si può riformare, gli interventi resettivi prevedono il rimodellamento osseo e un intervento di plastica gengivale che consentono comunque di raggiungere una nuova situazione di normalità e piena funzionalità.

 

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